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Visualizzazione dei post da aprile, 2010

piccole cose scontate...

Mi piace questo andamento lento della carovana di Marco Polo. Mi permette di distrarmi, gironzolare nei dintorni, godermi il piacere del viaggio. Come oggi che, prendendosela comoda, la famiglia Polo se ne sta ancora un po' tranquilla nella Persia di fine '200 , conoscendo gente, scoprendo cose nuove, concludendo affari ed assaggiando le specialità locali. Chissà se anche a loro durante le tratattive avranno offerto dei pistacchi di Yazd... Di certo nella zona già abbondavano allora: secondo proprio una leggenda persiana il pistacchio fu uno dei frutti portato sulla Terra da Adamo quando venne scacciato dal Paradiso Terrestre ed è dunque uno dei più antichi alberi da frutto ancora esistenti. In Turchia sono state rinvenute tracce archeologiche della sua coltivazione risalenti al settimo millennio a. C. e, come racconta Plinio il Vecchio, in Italia arrivò nel I secolo d.C. grazie  al governatore romano in Siria Vitellio. La sua coltivazione venne però abbandonata, per essere

fresco ma confortante

Questa stagione strana, piovosa e dolce, suggerisce un mix di ingredienti altrettanto insolito, con insieme sapori freschi e anche confortanti. Ecco dunque una ricetta semplicissima, proposta al microonde per renderla anche veloce. E' con molta sincerità quel che mi sono preparata oggi, un giorno lavorativo qualsiasi farcito di impegni quotidiani normali ma con una serata in prospettiva molto emozionante alla cui preparazione ho dovuto dedicare le energie sottratte al pranzo... Per la verità era previsto per oggi un post della carovana di Marco  Polo, ma probabilmente i viaggiatori si sono distratti, abbagliati dalle sorprese che la Persia sta loro riservando e così, in attesa della loro prossima cronaca, per oggi ci si accontenta di due righe di presentazione al volo e di un piccolo scrigno verde... Zucchine tonde con pinoli e gorgonzola ingredienti per 4 persone: 4 zucchine tonde 180 gr. di gorgonzola 4 cucchiai scarsi di pangrattato 1 spicchio di aglio 2 cucchiai di p

due vittime della tentazione più una

Pensavo di essere veramente malata di Giappone ma l'altro giorno mi sono assolutamente consolata: anche se è vero... non sono l'unica! Dopo qualche mese di permanenza nel Paese del Sol Levante, un'amica è rientrata in Italia e dopo appena un paio di giorni eccola pregarmi di accompagnarla per negozi orientali a Milano, alla ricerca di quegli ingredienti base nipponici e di alcune piccole specialità non sempre facilmente reperibili in Italia ma di cui lei sente già la tremenda mancanza! Reduci da un cucinamento comune insieme con un'altra ventina di pazzi come noi, già dopo il primo giorno di pasta con le melanzane ed il secondo di panini con il roastbeef, ravioli alle vongole e triglie agli agrumi (tutti piatti in cui non è comparsa nemmeno per sbaglio una goccia di soja, insomma...) la poverina era in crisi di astinenza. Così per una volta abbiamo ignorato bellamente qualsiasi riflessione su prodotti autoctoni, di stagione, a "chilometri zero" e così via,

in due da un solo cucchiaio

Ecco che i Polo riprendono il cammino ed arrivano in Persia . Se hanno incontrato qualche mercante che vuol dare loro il benvenuto ed ingraziarseli con la speranza di qualche buon affare probabilmente si saranno visti offrire una zuppa, come succede ancora oggi in Iran dove zuppe e minestre giocano un ruolo fondamentale nella tradizione dell'ospitalità, tanto è vero che esisitono innumerevoli ricette da servire ciascuna nella giusta occasione per sottolineare il significato dell'evento. Alcune sono minestre leggere e brodose, ma per la maggior parte si tratta di zuppe dense e talmente sostanziose e ricche di aromi da costituire di fatto un piatto unico o comunque la portata principale all'interno di un pasto più importante. Condividere una ciotola di zuppa comunque significa in qualsiasi luogo e momento rafforzare i legami di una solida amicizia ed a volte, proprio per simboleggiare grandi intimità ed affetto, coppie di sposi o amici fraterni mangiano con lo stesso cucchi

spirali (di pensiero) siciliane

In mezzo a tutti questi viaggi per mete sconosciute ed in epoche lontane...tenderei a fare un momentino di pausa, rallentando il ritmo e tornando pigramente in patria a godermi i sapori di casa. Beh... quasi. Nel senso che (purtroppo) la Sicilia non è proprio dietro l'angolo di casa mia, ma anche nel senso che, come mio solito, la ricetta non è totalmente tradizionale... Qui le varianti sono relativamente minime, comunque bastano per sollevare un dubbio nella mia mente. Perchè non so stare mai nella ricetta canonica? Cosa mi spinge a voler sempre cercare qualcosa "oltre"?! E sì che molti piatti della tradizione, italiana od estera che sia, sono già perfetti di per sè da secoli... Non ho neppure le motivazione artistiche o professionali degli chef veri a pungolarmi, dato che cucinare non è il mio mestiere... Al di là di quelle che mi diverto ad inventare (spesso sbagliando, tra l'altro), a volte mi chiedo davvero se sarei capace di seguire una ricetta già codificat

la fortuna e la volontà

Teresa è una donna forte. Come non potrebbe esserlo? Quando non ne ha potuto più di mantenere un marito beone e violento ha scelto. Ha lasciato al suo Paese una figlia ventenne appena sposata ed una di otto anni affidata alle cure della neo-sposina, ha consegnato loro tutti i suoi pochissimi risparmi, ha predisposto le carte per sganciarsi dal consorte ed è salita su una carretta della speranza diretta nel vuoto. Senza certezze, con il cuore straziato, di nascosto da tutti tranne che dalla figlia grande, perchè non voleva vedere lacrime ne' soprattutto mostrare le proprie. Quando è scesa dalla carretta, dopo giorni di viaggio rocambolesco, era un'alba umida ed uggiosa di fine novembre in una piazza mai vista, in un Paese il cui nome era legato solo ai ricordi scolastici di una cartina geografica, circondata di gente con cui non poteva comunicare perchè le era sconosciuta anche la lingua, oltre alla mentalità, alla scirttura, al clima ed alle abitudini. L'autista l'ave

e ogni tanto ci vuole anche un brindisi...

Laghi , valli, monti , fiumi... In questa parte del viaggio Marco Polo ha l'occasione di confrontarsi con i paesaggi naturali di terre antichissime, che già ai suoi tempi testimoniavano l'evoluzione dell'uomo e lo sviluppo di successivi gradi di civilizzazione. La civiltà armena, ad esempio, è fra le più antiche al mondo, essendo contemporanea di quelle babilonese, assira ed egiziana. Addirittura nel 301 d.C. adottò per prima il Cristianesimo come religione ufficiale. Ad ogni passo si dice che scavando sarebbe possibile trovare reperti che raccontino storie di civiltà antiche, tanto è vero che un proverbio locale sostiene che, come una goccia d'acqua può raccontare qualcosa dell'oceano, così l'Armenia può farlo per la storia dell'umanità intera... Tutte le terre pre-caucasiche che oggi corrispondono con l'estrema Turchia asiatica, l'Armenia e la Georgia si possono davvero considerare una sorta di culla dell'umanità. Ma probabilmente a Marco i

scambiare cavalcature e ricette...

Lungo la Via della Seta su cui si è incamminata la carovana dei Polo non c'è bisogno di una vivandiera al seguito super-puntuale, almeno nel tratto che attraversa l'Asia Minore, come ci sta raccontando in questi giorni Enrico , perchè circa ogni 40 chilometri (la distanza percorribile da un cammello in un giorno di cammino dall'alba al tramonto) si trovava un caravanserraglio. Si trattava di una catena di "stazioni di posta" efficientissime in cui, tra le altre cose, per i viaggiatori era anche possibile rifocillarsi con ciò che il cuoco locale preparava nel suo tandir , il forno a legna. Dromedari e cammelli in Asia Minore sono ora estinti da secoli (quelli che si vedono sulle cartoline odierne sono stati reintrodotti nel corso dell'800 a puro scopo turistico), ma ai tempi di Marco Polo era indispesnabile sostituire i cavalli con cui arrivavano i viaggiatori con animali più adatti alle grandi distese desertiche che la Via della Seta attraversava. Il nome

99 colombe in volo sopra il cielo dell'Aquila

La mia personale esperienza del terremoto dell'Aquila, minuscola ed indiretta, non credo mi permetta di spendere molte parole sull'argomento, anche perchè partecipare all'iniziativa delle 99 COLOMBE è stato in fondo davvero un gesto minimo. Per fortuna è stato reso significativo da una moltitudine di adesioni come la mia, che ha permesso di ottenere dei reali effetti positivi per la vita concreta delle persone direttamente coinvolte dal dramma. Una ulteriore importante lezione di vita: non dare mai per scontato che non si possa cambiare nulla del brutto che ci circonda. Ogni gesto ed ogni pensiero contano, per quanto piccoli ci possano sembrare. La prospettiva deve essere più ampia, come in questa sorta di catena di eventi positivi che, tutte insieme, le 99 Colombe sono riuscite ad ottenere... Sorelle Nurzia oggi è un bocciolo, che speriamo rifiorisca definitivamente. Facciamo dunque in modo che questa iniziativa non resti un episodio chiuso dall'anniversario

un venerdì interconfessionale

Il racconto della famiglia Polo sarà anche arrivato casualmente oggi a Gerusalemme , in realtà questo mi da lo spunto per accennare a Pesah , la Pasqua Ebraica, che quest'anno, guarda un po', cade proprio dal 30 marzo al 6 aprile... Ed anche della nostra Pasqua, visto che ai tempi era molto più "normale" di adesso spostarsi anche per motivi religiosi, oltre a commerci e guerre. Così, sostando oggi a Gerusalemme in mezzo anche a fedeli e pellegrini... direi che ne approfitto! Pensare alla Gerusalemme odierna fa inevitabilmente identificare il territorio con le abitudini alimentari ebraiche, e da lì parto per la confezione del pane. La religione ebraica ha un'interessante rapporto con il cibo, sia a livello rituale e simbolico come un po' anche quella cristiana, ma anche per i precisi ed importanti dettami alimentari che regolano la vita quotidiana, molto più presenti e rigorosi di quelli cattolici. Mi sono chiesta però quali di queste regole fosse in vigore

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!