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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

quarantotto rose a gambo lungo e un'altra prospettiva

Regali di compleanno completamente fuori dall'ordinario, questo settembre. Un incredibile mazzo di quarantotto rose screziate e, forse ancora più dolce, una frase mormorata al risveglio: "... stanotte ho avuto un incubo: ho sognato che non mi volevi più bene...". Per i tre anni del blog invece arriva il tema dell' MTC di questo mese : il piacevolissimo compito, dettato dalla Vitto di La Cucina Piccolina , di produrre o una vera e propria torta pasqualina secondo tradizione familiare oppure una torta salata vegetariana... E l'altrettanto goloso suggerimento delle promotrici di Salutiamoci ad inventarsi per il mese di settembre una ricetta con alici o alghe da aggiungere alla loro raccolta di piatti salutari, ospitata questo mese da Ciboulette . La tradizione della torta pasqualina di famiglia è nata quando mia sorella ed io verso i 12 anni abbiamo cominciato a spignattare. Ne eravamo orgogliose e a ripensarci mi faccio tenerezza da sola: pasta sfo

il kasimir, uno di famiglia

Nelle occasioni importanti la famiglia si ritrova, fondamentalmente a tavola. In Italia è un costume diffuso, come è consuetudine avere alcuni piatti di elezione che per tutti i membri della famiglia rappresentano il sapore concreto della gioia condivisa... Ma nella mia famiglia la cosa assume una connotazione un po' alternativa. Intanto perché la mamma era svizzera e di suo non particolarmente appassionata alla cucina, e poi perché fino a che ci sono stati i nonni paterni il piatto "di famiglia" della domenica era indiscutibilmente sempre la polenta veneta e quello delle feste comandate il pollo arrosto, e stop. Risulta dunque strano che, dopo trenta o quarant'anni, i membri della famiglia non solo si ritrovino a tavola con lo stesso slancio e non solo gustino piatti d'elezione piuttosto originali, ma che pure la conversazione sia notevolmente centrata sul cibo! Mi ha fatto notare questo dettaglio una persona entrata di recente nella cerchia familiare, che

nessuna foto

Non sempre fotografo quando viaggio. Negli scorsi anni, ad esempio, ho vagato a più riprese per le montagne della Liguria nei miei micro-intervalli di relax. Con itinerari un po' a casaccio. Prevalentemente tra agosto e settembre. Prevalentemente seguendo i cartelli che annunciavano sagre di paese. E non mi sono mai portata la macchina fotografica. Non so esattamente se a posteriori me ne pento davvero. Ho conosciuto in quei giri gente spettacolare, ho mangiato pietanze straordinarie ed ho pure vissuto emozioni intensissime, come un inaspettato concerto di archi al tramonto in una piazza/terrazzo che sembrava finta da tanto era perfetta, oppure una partita a bocce con i vecchietti locali su un campo praticamente nascosto al centro di un bosco... E di tutto ciò ho solo ricordi nel cuore ma nessuna immagine fotografica. Forse è meglio così: impossibile per una fotografa inesperta come me fissare veramente una sensazione o un'atmosfera tanto a fondo da riuscire a trasferire pe

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!